La storia di iopra

Che nessuno sia lasciato solo

2 Aprile 1987: nasce lo IOPRA. Questa data è l’inizio di un impegno che ha voluto sancire un patto con la città di Pesaro, e non solo. Un’idea maturata con la consapevolezza che l’essere, soprattutto nei momenti difficili, sofferenti, non debba mai essere solo ad affrontare il dolore, la disperazione, una fase della vita in cui la malattia si affaccia con tutte le sue problematiche e portandoti via certezze, serenità e soprattutto progettualità. Da qui il titolo scelto, perché dia nella immediatezza il significato più intrinseco del messaggio dell Istituto Oncologico Pesarese Raffaele Antoniello.

6 amici: in ricordo, nella speranza

Sei amici , Pierfrancesco Casula, Giancarlo Cioppi, Domenico De Rosa, Carla Gregori Antoniello, Pietro Muretto e Luigi Ragazzini, uniti dalla stima che provano nei confronti di Raffaele, danno vita a questa associazione , con lo scopo di ricordare un uomo da doti non comuni e di dare concretezza all‘altruismo che aveva sempre caratterizzato la sua vita.

“Sei mesi fa, troppo giovane, moriva il nostro amico Raffaele Antoniello. Abbiamo avuto il privilegio di conoscerlo e di dividere con lui, uomo profondamente buono e sensibile, momenti di impegni professionali e privati.Era una persona con mille iniziative, varietà di programmi, entusiasmo, disponibilità. Una profonda cultura, una preparazione accurata e precisa, l’apertura alla comunicazione con gli altri, la naturale capacità di porre tutti a proprio agio, era ciò che lo faceva stimare e voler bene. Sapeva spiegare le cose con semplicità profonda e ricordo lo stupore di chi, ricevuti da lui spiegazioni e consigli, considerava squisita rarità essere trattati con tale gentilezza in un ufficio statale.”

Parole di Domenico De Rosa, un amico vero di chi provava un affetto straordinario per l’uomo e una stima profonda per la sua attività professionale. Pensieri che ha espresso per ricordarlo a chi lo aveva conosciuto e per presentarlo a chi non aveva avuto modo e tempo per farlo. Sentimenti più volte espressi, e proprio per la sua amicizia aveva accettato con entusiasmo di essere uno dei soci fondatori dello IOPRA.

Parole che fanno bene al cuore e alla mente, che dicono proprio tutto del perché questa associazione dovesse nascere a suo nome, con il compito, certo arduo, di aiutare, condividere e sostenere le tante problematiche che la malattia oncologica porta con sé.

Malattia che aveva colpito Raffaele e che, seppur avesse lottato con tutte le sue forze, è riuscita a spegnere una vita che aveva ancora tanto da dare, al lavoro, agli amici, alla famiglia, ai suoi bambini che lo adoravano. Pur tra tutte le difficoltà che la situazione presentava, gli ultimi mesi difficili e dolorosi, la famiglia aveva deciso che dovesse viverli a casa sua, tra i suoi cari. Difficoltà derivate dalla totale mancanza di figure professionali che intervenissero a domicilio, che potessero aiutare i familiari nella gestione di un malato oncologico. Mancavano ancora medici oncologi, antalgologi, infermieri che fossero abilitati a metodiche domiciliari. Ed è stata proprio questa solitudine, questo deserto assistenziale che portava a dover morire, per forza, in ospedale, altrimenti ci si doveva improvvisare ad affrontare tutto da soli, anche la disperazione. Tutto questo ha portato a costituire un’Associazione che potesse fornire aiuti, conforto e figure professionali a chi avesse dovuto o voluto affrontare la malattia e la morte del proprio caro nel suo domicilio. Una iniziativa di privati che avevano a cuore il desiderio di mantenere vivo il nome e le qualità umane di Raffaele, dando vita, a scopo benefico, all’Istituto Oncologico Pesarese Raffaele Antoniello, affinché operasse gratuitamente e verso chiunque, senza differenze tra ceti sociali, appartenenze religiose o politiche.

C’è voluto coraggio, tanto, soprattutto in un momento storico particolare, in cui non esisteva ancora presso l’ospedale San Salvatore di Pesaro un Reparto di Oncologia. Solo dopo mesi è stato istituito il Servizio, non ancora Reparto, di Oncologia diretto dalla Dottoressa Giuseppina Catalano. Un servizio bisognoso di tutto e di tutti e qui lo IOPRA subentra a tutti gli effetti.

I primi passi

Inizialmente non è stato semplice individuare come iniziare il cammino che si voleva fare, non c’erano fondi, era arduo pensare che qualche ente, azienda o anche privati potessero elargire denaro a chi ancora non aveva dimostrato nulla, ma solo esposto idee, programmi, finalità. Invece, come per miracolo, proprio perché l’Associazione usava un nome conosciuto e stimato, in tanti hanno aderito ad una idea rendendola concreta quasi da subito.

E nell’ottobre dello stesso anno della sua fondazione lo IOPRA è riuscito ad organizzare, grazie a tanti sponsor e sostenitori, il suo primo convegno scientifico sulle Neoplasie gastrointestinali, con relatori di alto profilo professionale. Era l’inaugurazione dell’Associazione a tutti gli effetti, e da quel momento l’ingranaggio era partito. Da subito si inizia una collaborazione con il Servizio di Oncologia, da poco istituito, che voleva dire l’unione tra pubblico e privato e, quindi, un riconoscimento a pieno titolo del lavoro che si andava delineando. Nel giro di pochi mesi lo IOPRA era riuscito a nascere e ad avere la credibilità giusta per dimostrare tutta la volontà di fare concretamente i primi passi verso ciò che era la sua Missione.

Le prime iniziative dell’Istituto sono state indirizzate a sostenere l’attività del Servizio di Oncologia dell’ospedale di Pesaro, che aveva iniziato il suo difficile lavoro con pochissimo personale, sia medico che infermieristico, e con pochissimi mezzi. Da qui l’erogazione di borse di studio a medici volontari specializzandi in Oncologia, i quali, grazie al sostegno dello IOPRA, potevano operare presso il Servizio di Oncologia e iniziare a visitare a domicilio pazienti oncologici, impossibilitati per lo stadio della malattia a recarsi in ospedale. Era una continuità di cure e di assistenza dal pubblico al privato, dall’ospedale al domicilio, con grande beneficio per il paziente e i suoi familiari. Ed è così che l’Assistenza Domiciliare, medica ed infermieristica, gratuita per chi ne usufruiva, è iniziata; questa la sua prima forma, che poi andrà delineandosi con il tempo.

Grazie al sostegno di tanti associati che avevano condiviso questa iniziativa con entusiasmo, lo IOPRA riuscì ad erogare altre borse di studio, ad un medico biologo per un Corso di Ricerca e Perfezionamento presso l’Istituto Tumori di Milano e ad un medico psicoterapeuta per frequentare il Servizio di Oncologia e avvicinarsi, così, alle problematiche dei pazienti oncologici. Ma, poiché anche gli strumenti lavorativi erano deficitari, l’Istituto provvede all’acquisto di un sofisticato computer per il Servizio di Oncologia e un altro per il Servizio di Anatomia Patologica, sempre dell’Ospedale di Pesaro.

Ma è l’assistenza domiciliare che portava l’Associazione a stipulare una convenzione con l’USL 3 di Pesaro e ad ottenere il riconoscimento della Personalità Giuridica dalla Presidenza della Giunta Regionale Marche.

Il tutto l’anno successivo alla fondazione, un anno  pieno di lavoro, ma anche di importanti passi in avanti che hanno permesso di credere alla possibilità di raggiungere altri traguardi.

A questo punto lo IOPRA cerca di coinvolgere i giovani, soprattutto gli studenti di scuole superiori, organizzando una Campagna Anti-fumo che si concluderà poi con il Convegno “Problemi clinici e terapeutici delle neoplasie polmonari”, sempre organizzato dall’Istituto. Si iniziano anche collaborazioni con altri Enti di grande levatura sul piano nazionale, l’AIRC e la Lega Tumori di Milano. Grande riconoscimento, dunque, non più solo a livello locale, ma anche fuori dai confini Marchigiani. L’anno successivo anche all’ospedale di Fano viene istituito il Servizio di Oncologia e tra la USL 4 di Fano e lo IOPRA viene stipulata una convenzione; un altro passo oltre Pesaro, l’assistenza domiciliare oramai è apprezzata e ritenuta imprescindibile.

La cura del dolore

Gli anni ‘90 iniziano nel migliore dei modi, contando su convenzioni con la Sanità Pubblica, con Associazioni già ben delineate ed importanti, cui si aggiunse la costituzione di una società tra lo IOPRA e lo IOR (Istituto Oncologico Romagnolo), già diffuso su tutta la Romagna, con grande risonanza anche oltre la regione. La società fu denominata AIRON, acronimo di “Agenzia Interregionale di Ricerca Oncologica”. Era anche questo un riconoscimento della valenza dell’Istituto e dell’apporto che poteva fornire anche fuori dal contesto regionale. La società restò in vita per alcuni anni, poi venne chiusa, senza però mai interrompere il rapporto che si era creato con lo IOR e soprattutto col suo Direttore Scientifico, Professor Dino Amadori. Medico di grandissima umanità, sempre prodigo di consigli, di aiuti e di costante presenza, come relatore nei convegni, come amico nei rapporti interpersonali.

Intanto, all’interno e a fianco dello IOPRA si erano venuti formando gruppi di amiche allo scopo di reperire fondi, aiutare finanziariamente l’Associazione, organizzando cene, tè pomeridiani, feste di carnevale, incontri, commedie dialettali, tornei sportivi, lotterie, mercatini natalizi e tutto il possibile per permettere allo IOPRA di affrontare e realizzare i suoi molteplici impegni. Questi gruppi sono stati una linfa vitale per l’Istituto, un apporto cui si faceva riferimento, sia per le preziose entrate economiche, sia per il ritorno pubblicitario, in quanto riuscivano a richiamare persone che diventavano nuove socie e, conosciuto ed apprezzato il lavoro che veniva svolto, iniziavano a loro volta a formare nuovi gruppi di amiche e amici. Grazie a tutto ciò, lo IOPRA veniva conosciuto in  maniera più capillare, non solo a Pesaro e Fano, ma anche nei territori limitrofi, grazie a queste splendide persone, che avevano trovato il modo più semplice e genuino, ma più efficace di altri di fare la giusta propaganda ad un’Associazione che, piano piano, stava servendo tutto il territorio Pesarese.

Il triennio ‘93/95 è stato un periodo di grandi eventi e di sostanziali incontri.

Innanzitutto lo IOPRA rimodula l’equipe medica completamente, non si avvale più dei medici oncologi (nel frattempo divenuti tutti strutturati), ma cerca figure di medici di medicina generale. che operavano al di fuori dell’ospedale e che, dunque, potessero dare una disponibilità maggiore a livello di orario giornaliero. Non solo, ma accanto a questo nuovo gruppo, l’Istituto provvede anche all’istituzione di una nuova equipe (che affiancasse l’altra) di Terapia Antalgica, con un medico antalgologo e due infermieri specializzati allo scopo. Questa è stata una decisione importantissima anche se economicamente onerosa, ma fino quel momento nessuno attuava terapie antalgiche a domicilio, sotto il diretto controllo di un medico altamente specializzato. Questo passo fu determinato soprattutto a seguito della partecipazione al Congresso Nazionale delle Organizzazioni No-Profit, tenutosi a Milano, durante il quale si pose l’attenzione in modo unanime alle cure palliative. Un incontro che creava le basi culturali per l’istituzione di una rete nazionale, operante nel settore di cure antalgiche e per promuovere la diffusione di tale disciplina. A questo scopo venne poi costituita la S.I.C.P., Società Italiana di Cure Palliative e lo IOPRA aderì a quel pool di Associazioni, divenendone parte attiva e fondante, insieme alle tante realtà sul territorio nazionale, che curavano ed assistevano pazienti oncologici, al fine di garantire la qualità e la dignità di vita alle persone sofferenti. La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità ritiene la medicina palliativa una “cura attiva”, con lo scopo di controllare i sintomi fisici, emotivi e spirituali; è un approccio interdisciplinare al malato con l’obiettivo di migliorare, prima, la qualità della vita del paziente e di accompagnare, poi, ad una morte dignitosa il malato inguaribile.

Essere parte del pool voleva dire poter avere e scambiare opinioni, consigli, con Associazioni culturalmente e cronologicamente più esperte, ma cercare allo stesso tempo di fare crescere lo IOPRA ed essere riconosciuti come parte attiva in una disciplina che stava sviluppandosi in Italia in quegli anni.

Per arricchirsi sul piano cognitivo, l’Istituto in quel periodo partecipò anche ad un corso tenutosi a Milano dalla Lega Italiana Tumori per il coordinamento e supervisione dell’equipe medica e dei volontari.

I volontari: il volto limpido della solidarietà

I volontari: altro tassello importante, fondamentale, che ha significato molto per l’Istituto, sia per l’impegno sia per l’ulteriore passo avanti, determinante nell’assistenza domiciliare, e non solo. Era una parte mancante all’interno dello IOPRA, che in quel momento aveva un’equipe formata da medici, psicoterapeuta, antalgologo e infermieri, tutte figure professionali, indispensabili per l’assistenza, ma mancava quella parte più solidale, più umanamente vicina, che poteva soffermarsi per più tempo con il paziente e la famiglia, e raccogliere timori, ansie, confidenze, tutto ciò che l’animo umano sperimenta in situazi

oni difficili. È stato necessario reperire persone che volessero donare il loro tempo, fare una prima selezione seguendo criteri ben precisi e codificati, preparare un organigramma ed iniziare un corso formativo con lezioni settimanali, tenute da tutte le figure professionali che esistevano all’interno dello IOPRA. Sono stati anni intensi, ma di indubbia soddisfazione, l’Istituto poteva contare su persone che sapevano bene cosa fare o non fare, disponibili e ricc

he umanamente. Avevano abbracciato la filosofia dello IOPRA ed erano orgogliosi del loro ruolo. Ecco, a questo punto, l’equipe IOPRA era al completo, per quel momento storico.

Si iniziò anche a pubblicare un giornalino, che potesse comunicare, a soci e non, quanto si era fatto fino a quel momento, quanto c’era ancora da dare, quanto economicamente era necessario. Un rendiconto di tutto, e da quelle pagine si potevano dare notizie ed informazioni che non lasciassero dubbi di alcun genere.

Intanto si erano creati gruppi di socie sostenitrici anche a Fano e Montecchio, che supportavano in modo significativo l’Istituto, sempre più impegnato nell’assistenza domiciliare e nell’organizzazione di Convegni Scientifici, che si continuavano a tenere annualmente, su diverse tipologie di neoplasie.

I primi 10 anni dello IOPRA

Ed arriviamo al ‘97, che segna 10 anni di attività, di studio, di rinnovamento, di lavoro, di crescita e di progetti sempre nuovi. Anche di errori, che però hanno aiutato a cercare nuove strategie. È stato un momento topico, autocelebrativo di certo, ma che era importante per capire quanta strada era stata fatta, come, e su quanto seguito si poteva contare.

Sono venuti illustri relatori ad allietare quel pomeriggio di giugno, il neuro-psichiatra e saggista Vittorino Andreoli, il poeta Gianni D’Elia, la Presidente delle Comunità Israelitiche Tullia Zevi. Tre voci, tre diverse culture che trattavano il tema della diversità nella società, ma con al centro l’Uomo, senza divisioni ideologiche; una storia dell’Essere più che dell’Apparire, proprio come la filosofia dell’Istituto, che attraverso il volontariato aveva portato un cambiamento di cultura, muovendo dall’assistenzialismo alla coscienza civile.

Giornata di grande partecipazione e condivisione, che si concluse di sera con un Concerto Sinfonico al teatro Rossini, un teatro gremito di amici, soci, sostenitori e amanti della buona musica con un direttore d’orchestra di eccellenza e di fama mondiale, Gustav Kuhn.

Fu un momento memorabile, gratificante per gli sforzi fino allora fatti, ma anche di stimolo per proseguire con altrettanta lena per raggiungere altri obiettivi.

E alla luce di ciò, proprio l’anno successivo lo IOPRA riuscì ancora a migliorare il Servizio di  Assistenza Domiciliare attivando la reperibilità dei medici 24/24 ore, festivi compresi. Era divenuta una necessità per i pazienti, per non far sentire loro un vuoto, un senso di abbandono nelle ore notturne o festive, qualora avessero sentito il bisogno di una visita.

Anche questo traguardo è stato oneroso, ma allo stesso tempo ha inorgoglito lo IOPRA per quanto era riuscito ancora a dare, sempre gratuitamente, sempre con la volontà di prendersi cura del malato in tutte le forme, malato che spesso necessitava di interventi di più figure professionali.

Ma è il volontariato l’espressione più vera della solidarietà, dà senza chiedere nulla, il volontario offre il suo tempo e partecipa al problema dell’altro. E grazie ai corsi effettuati, l’Associazione ha potuto contare su tanti volontari, rispondendo così a ogni forma di richiesta e bisogno del paziente e/o della famiglia. È pur vero che quando si parla di volontario, si intende ogni sua diversa prestazione, presso il domicilio per compagnia, per l’ascolto, per sostituire il familiare che deve recarsi al lavoro, ma anche una forma esterna di intervento, quale recarsi dal medico di base per una ricetta, in farmacia, portare il medicinale al paziente, perché i bisogni sono molteplici e i volontari vengono istruiti per qualsiasi forma di aiuto e sostegno.

E già nel ‘98 lo IOPRA poteva contare su numerosi volontari che avevano in pieno abbracciato la filosofia dell’Istituto, orgogliosi di esserci.

Gli anni ‘98/2000 vedono lo IOPRA ancora molto impegnato economicamente, non solo per i servizi che già offriva, ma anche per borse di studio a Biologi che operavano presso il Reparto di Oncologia di Pesaro, col fine di incrementare l’efficienza del Servizio. Nel frattempo, si instaura una collaborazione con gli Ordini dei Farmacisti del territorio, che coadiuvarono molto l’attività dell’Associazione, prendendone parte, organizzando incontri, sensibilizzando i propri iscritti. Tutto serviva per unire tutte le parti attive nella cura del malato, coinvolgendo tutte le figure professionali e volontaristiche che avevano e devono avere lo stesso scopo, assistere, secondo il proprio ruolo, il paziente, oncologico in questo caso. Con l’avvento del nuovo millennio, tante sono le novità che riguardano la vita dello IOPRA, al suo interno. Intanto nascono i Comitati Territoriali, che curavano la campagna Soci e iniziative varie, dei gruppi che si erano venuti formando negli anni nelle località interne e limitrofe e che ora assumevano una veste più ufficiale.

Viene anche ripresa la pubblicazione del Giornalino IOPRA, con una nuova impaginazione, più articolato e completo, a più voci per trasmettere i traguardi che via via venivano raggiunti, e anche le aspettative per il futuro.

In quel periodo storico l’Assistenza Domiciliare era diventata, finalmente, uno dei punti cardine anche dell’ultimo Piano Sanitario Nazionale. Questo significava che l’attività e le esperienze IOPRA assumevano una valenza straordinaria, una provata professionalità a cui tutti guardavano finalmente con il dovuto interesse. Questo metteva in risalto anche la difficoltà delle istituzioni pubbliche a raggiungere determinati settori, specialmente quelli dell’assistenza personalizzata. Ciò è dovuto di certo a ragioni economiche, ma anche e soprattutto a carenze strutturali; i programmi sono quasi sempre diretti alla generalità dei bisogni, piuttosto che a particolari necessità. Ecco quindi che quel vuoto viene colmato da Organizzazioni No-Profit, come lo IOPRA, che con orgoglio poteva vantare erogazione di servizi innovativi, per il periodo.

I cambiamenti degli anni 2000

Il 2002 è stato un anno di cambiamenti radicali, sia interni che esterni. L’evento più incisivo è stata la costituzione della Federazione Marchigiana delle Organizzazioni No-Profit, presenti sul territorio Regionale.

In occasione del Convegno AOS (Associazione Oncologica Senigalliese), tenutosi a Senigallia all’inizio dell’anno 2002, tutte le Associazioni presenti, all’unanimità, diedero parere favorevole alla nascita di una Federazione che potesse promuovere la conoscenza, il progresso e la diffusione delle cure palliative in campo scientifico e sociale e proponeva di favorire la legiferazione regionale nell’ambito di cura, assistenza ed aiuto a persone malate di cancro e ai loro familiari. Inoltre prevedeva l’aggiornamento continuo degli operatori e si poneva come interlocutore qualificato delle Istituzioni. La presenza attiva dello IOPRA anche in questo organo, come una delle Associazioni fondatrici, è stata di grande rilevanza. È stato un altro riconoscimento del lavoro svolto fino ad allora, con grandi sforzi, ma con massima serietà non perdendo mai di vista ogni evoluzione e progresso nel campo dell’assistenza ai malati neoplastici.

Altra innovazione è stata nello stesso periodo la costituzione di un Comitato Scientifico, con figure di alto profilo professionale, che comprendeva Oncologi, Chirurghi, Ortopedici e Radiologi con la Presidenza del Professor Dino Amadori. Personalità nel campo medico-scientifico, che hanno risposto alla chiamata dello IOPRA con entusiasmo e con il preciso compito di arricchire la qualità dell’Istituto, per gli indirizzi di cura e validazione di protocolli sanitari, proporre qualsiasi novità dalla ricerca e organizzare convegni scientifici di interesse nazionale in campo oncologico, e non solo.

È stato un grande orgoglio per l’Istituto poter vantare la presenza di personalità della sfera clinica che affiancassero lo IOPRA in ambito più scientifico. Queste presenze illustri davano implicitamente un riconoscimento all’Associazione per ciò che negli anni era divenuta e per ciò che aveva dimostrato di fare e anche di saper fare, prendersi cura di malati di cancro con discrezione, con impegno e con la professionalità acquisita negli anni, grazie ad un lavoro costante e con tanta voglia di imparare.

Un cambiamento che avviene all’interno dell’organigramma dell’Istituto riguardava il Consiglio Direttivo, o meglio la Presidenza dello IOPRA. Dopo 15 anni di assoluta continuità, il CDA decide di fare un cambiamento in tal senso, dando un termine triennale al ruolo di Presidente, incarico fin quella data ricoperto dalla fondatrice Carla Gregori Antoniello. Da quel momento si sono succeduti vari Presidenti (tutti al femminile, in realtà): Antonella Lucenti, Luisa Bisetti, Cinzia Gori, Bruna Ferri, che porteranno avanti i tanti impegni che negli anni l’Istituto si era assunto.

20 anni e la nascita di IOPRA GIOVANI

Tutte le iniziative già prese continuano negli anni con successo, e continuando a lavorare con grande senso volontaristico si arriva al 2007, altro anno importante nella storia dello IOPRA. Con lo scopo di sensibilizzare i giovani verso una solidarietà concreta, si costituisce lo IOPRA GIOVANI. Il suo scopo primario è operare nell’ambito della solidarietà sociale, coadiuvando lo IOPRA, svolgendo attività socio-educativa e promuovendo convegni, manifestazioni, mostre, ricerca e tutto ciò che potesse essere utile per una giusta informazione ai cittadini. Come primo passo, lo IOPRA GIOVANI organizza un convegno “Bioetica e cellule staminali”, per ufficializzare la propria costituzione, ma soprattutto per dibattere un tema così fortemente attuale, a seguito di una scoperta di uno scienziato del North Carolina.

Convegno con la presenza di relatori illustri, con la collaborazione della Presidenza del Consiglio Comunale e con il logo creato appositamente dallo stilista Piero Guidi.

Ma il 2007 segna un altro momento pregnante, il Ventesimo anno di vita dello IOPRA.

Altra tappa significativa per l’Istituto, quale promotore e attore di una cultura del cambiamento nella società civile, a tutela dei soggetti deboli. L’Istituto è stato in grado di realizzare un modello organizzativo di volontariato sociale in ambito locale, e non solo. Si è preso carico ed ha fatto sua la tutela al diritto alla salute, perché la missione dell’Associazione è stata, è, e sempre dovrà essere aiutare il paziente oncologico, non a morire meglio, ma a vivere meglio e a sostenerlo nel periodo, temporaneo per alcuni, della malattia e delle conseguenze delle terapie.

L’Amministrazione locale ha sempre sostenuto il lavoro dell’Istituto, ma l’appoggio è sempre stato solo di vicinanza, poiché quanto lo IOPRA è riuscito negli anni a fare è stato solo con le proprie forze, grazie a contributi di enti, soci,e sostenitori, ma mai con contributi pubblici.

Questo può anche essere un punto di orgoglio, ma certo, con finanziamenti della Amministrazione Comunale l’Associazione avrebbe potuto fare di più, prima e forse meglio.

Ma che le Istituzioni avessero sempre riconosciuto l’opera preziosa svolta dallo IOPRA ne è stata testimonianza anche il premio “Pesaro premia Pesaro”, un riconoscimento consegnato nelle mani della fondatrice dell’Istituto, all’interno delle celebrazioni che ogni anno si svolgono in occasione dei  festeggiamenti per la Liberazione a seguito della fine della guerra.

Un premio consegnato dal Presidente del Consiglio Comunale, come segno tangibile per quanto fatto in venti anni, in silenzio, con dedizione e poi, negli anni, con acquisita professionalità, tutta imparata sul campo, con lo studio e con l’aiuto di Associazioni leader sul territorio nazionale che hanno indicato le linee guida da seguire.

Per celebrare vent’anni di impegno morale e materiale nei confronti dei malati oncologici, preservando la loro dignità, vennero organizzati più momenti all’interno dell’anno, culminati poi con il convegno “L’assistenza Domiciliare, frontiera avanzata della terapia del dolore”. Un momento di condivisione con i tanti soci, sostenitori e simpatizzanti da dividere con la città di Pesaro, poiché rappresentava una pubblica occasione di informazione sulle tematiche dell’assistenza socio-sanitaria che lo IOPRA svolge dalla sua fondazione.

Negli anni a seguire, tutte le iniziative che lo IOPRA aveva attuato hanno continuato il loro iter, senza particolari problematiche anche perché in tanti anni si erano acquisite competenze che avevano creato basi sicure su cui poggiare. In modo estemporaneo, venivano organizzati incontri,conferenze (una anche con il Prof. Alessandro Meluzzi), concerti offerti dalla Accademia Rossiniana, mostre di ceramica, convegni, corsi di formazione per operatori del settore.

L’ultimo decennio

Si arriva così fino al 2012, anno in cui per la prima volta viene chiamato a ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio Direttivo non un membro del Consiglio Direttivo, ma un esterno ed un uomo, il Dr. Maurizio Sebastiani. Nella storia dell’Istituto non era mai accaduto che non venisse affidato all’Assemblea dei Soci il compito di eleggere Consiglieri e Presidente.

Inizia un periodo di cambiamenti per l’Istituto, tra cui la pubblicazione nel 2013 del sito web IOPRA che permetteva anche di fare offerte e donazioni on-line. I tempi erano maturi per ampliare i servizi che l’Istituto offriva e per essere al passo con i giovani e con la tecnologia. Questo lo si deve soprattutto ad un’agenzia digital di Pesaro (Websolute) che ha donato in toto lo sviluppo del sito web. Un grazie sincero e riconoscente, per un servizio che per l’Istituto sarebbe stato oneroso.

Nel periodo a seguire l’Istituto ha continuato a svolgere la sua missione in maniera silente e oculata, fino il 2020, anno difficile sotto ogni aspetto e per tutti. Allo scadere del mandato, l’Assemblea dei Soci, convocata come da statuto, elegge un nuovo Consiglio Direttivo ed un nuovo Presidente, nella persona della Sig.ra Luigia Evangelisti Corsini. Qui inizia un nuovo capitolo nella storia dell’Associazione, con nuovi e vecchi Consiglieri che danno nuova vita e cambiamenti importanti all’Istituto. Entrano nuove figure, sia tra Consiglieri che all’interno dell’Equipe medica, si respira aria collaborativa e si riparte con un nuovo entusiasmo.

Da questo momento in avanti, il resto della storia è tutto da vivere e scrivere, con l’augurio sincero che l’Associazione riprenda a volare, a fare cose nuove e, soprattutto, a invogliare tanti a diventare soci e sostenitori di una realtà tutta Pesarese di cui dovremmo essere tutti orgogliosi.

Che l’entusiasmo e la voglia di fare di quei 6 amici vi sia sempre a fianco, che lo spirito altruista e operoso di tutti coloro che negli anni hanno dato vita a questo Istituto vi possa dare animo nei momenti di difficoltà, che la riconoscenza di chi è stato assistito da IOPRA in questi 35 anni possa ripagarvi di tutte le fatiche. Perché sarà solo grazie a voi che nessuno sarà lasciato solo.

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