I primi 10 anni dello IOPRA
Ed arriviamo al ‘97, che segna 10 anni di attività, di studio, di rinnovamento, di lavoro, di crescita e di progetti sempre nuovi. Anche di errori, che però hanno aiutato a cercare nuove strategie. È stato un momento topico, autocelebrativo di certo, ma che era importante per capire quanta strada era stata fatta, come, e su quanto seguito si poteva contare.
Sono venuti illustri relatori ad allietare quel pomeriggio di giugno, il neuro-psichiatra e saggista Vittorino Andreoli, il poeta Gianni D’Elia, la Presidente delle Comunità Israelitiche Tullia Zevi. Tre voci, tre diverse culture che trattavano il tema della diversità nella società, ma con al centro l’Uomo, senza divisioni ideologiche; una storia dell’Essere più che dell’Apparire, proprio come la filosofia dell’Istituto, che attraverso il volontariato aveva portato un cambiamento di cultura, muovendo dall’assistenzialismo alla coscienza civile.
Giornata di grande partecipazione e condivisione, che si concluse di sera con un Concerto Sinfonico al teatro Rossini, un teatro gremito di amici, soci, sostenitori e amanti della buona musica con un direttore d’orchestra di eccellenza e di fama mondiale, Gustav Kuhn.
Fu un momento memorabile, gratificante per gli sforzi fino allora fatti, ma anche di stimolo per proseguire con altrettanta lena per raggiungere altri obiettivi.
E alla luce di ciò, proprio l’anno successivo lo IOPRA riuscì ancora a migliorare il Servizio di Assistenza Domiciliare attivando la reperibilità dei medici 24/24 ore, festivi compresi. Era divenuta una necessità per i pazienti, per non far sentire loro un vuoto, un senso di abbandono nelle ore notturne o festive, qualora avessero sentito il bisogno di una visita.
Anche questo traguardo è stato oneroso, ma allo stesso tempo ha inorgoglito lo IOPRA per quanto era riuscito ancora a dare, sempre gratuitamente, sempre con la volontà di prendersi cura del malato in tutte le forme, malato che spesso necessitava di interventi di più figure professionali.
Ma è il volontariato l’espressione più vera della solidarietà, dà senza chiedere nulla, il volontario offre il suo tempo e partecipa al problema dell’altro. E grazie ai corsi effettuati, l’Associazione ha potuto contare su tanti volontari, rispondendo così a ogni forma di richiesta e bisogno del paziente e/o della famiglia. È pur vero che quando si parla di volontario, si intende ogni sua diversa prestazione, presso il domicilio per compagnia, per l’ascolto, per sostituire il familiare che deve recarsi al lavoro, ma anche una forma esterna di intervento, quale recarsi dal medico di base per una ricetta, in farmacia, portare il medicinale al paziente, perché i bisogni sono molteplici e i volontari vengono istruiti per qualsiasi forma di aiuto e sostegno.
E già nel ‘98 lo IOPRA poteva contare su numerosi volontari che avevano in pieno abbracciato la filosofia dell’Istituto, orgogliosi di esserci.
Gli anni ‘98/2000 vedono lo IOPRA ancora molto impegnato economicamente, non solo per i servizi che già offriva, ma anche per borse di studio a Biologi che operavano presso il Reparto di Oncologia di Pesaro, col fine di incrementare l’efficienza del Servizio. Nel frattempo, si instaura una collaborazione con gli Ordini dei Farmacisti del territorio, che coadiuvarono molto l’attività dell’Associazione, prendendone parte, organizzando incontri, sensibilizzando i propri iscritti. Tutto serviva per unire tutte le parti attive nella cura del malato, coinvolgendo tutte le figure professionali e volontaristiche che avevano e devono avere lo stesso scopo, assistere, secondo il proprio ruolo, il paziente, oncologico in questo caso. Con l’avvento del nuovo millennio, tante sono le novità che riguardano la vita dello IOPRA, al suo interno. Intanto nascono i Comitati Territoriali, che curavano la campagna Soci e iniziative varie, dei gruppi che si erano venuti formando negli anni nelle località interne e limitrofe e che ora assumevano una veste più ufficiale.
Viene anche ripresa la pubblicazione del Giornalino IOPRA, con una nuova impaginazione, più articolato e completo, a più voci per trasmettere i traguardi che via via venivano raggiunti, e anche le aspettative per il futuro.
In quel periodo storico l’Assistenza Domiciliare era diventata, finalmente, uno dei punti cardine anche dell’ultimo Piano Sanitario Nazionale. Questo significava che l’attività e le esperienze IOPRA assumevano una valenza straordinaria, una provata professionalità a cui tutti guardavano finalmente con il dovuto interesse. Questo metteva in risalto anche la difficoltà delle istituzioni pubbliche a raggiungere determinati settori, specialmente quelli dell’assistenza personalizzata. Ciò è dovuto di certo a ragioni economiche, ma anche e soprattutto a carenze strutturali; i programmi sono quasi sempre diretti alla generalità dei bisogni, piuttosto che a particolari necessità. Ecco quindi che quel vuoto viene colmato da Organizzazioni No-Profit, come lo IOPRA, che con orgoglio poteva vantare erogazione di servizi innovativi, per il periodo.